L’Italia è bellezza, Storia e gastronomia. Questo è quanto riferiscono i turisti stranieri sintetizzando felicemente la natura complessa del Belpaese: le città d’arte, il patrimonio storico inestimabile e il mutevole paesaggio, senza dimenticare le eccellenze enogastronomiche proprie di ogni territorio e tipiche di ogni regione. Non a caso il 2018 è stato dichiarato l’anno del cibo italiano nel mondo. Tutto vero. Ma accanto a questa Italia ce n’è un’altra, meno conosciuta perchè più discreta e silenziosa ma non per questo meno vivace: l’Italia del wellness, del turismo, dello sport attivo, ma anche delle spa, del relax e della meditazione.

L’idea di una vacanza tutta movida, aperitivi e musica spacca-timpani può fare inorridire qualcuno, che in gioventù non aveva disdegnato una settimana ad Ibiza o Barcellona, ma che ora ha deciso di fermarsi e cambiare rotta. Il desiderio adesso è quello di ritrovarsi, di recuperare il proprio tempo e il proprio spazio. Coglie la necessità di cambiare destinazione, invece di viaggiare verso mete lontane desidera procedere a ritroso, con un viaggio verso i territori interiori. Quindi perché non sperimentare il turismo wellness? Magari in un posto incantevole, immerso nella natura che garantisce la tranquillità necessaria per riconciliarsi con se stessi e per raggiungere la serenità e l’equilibrio perduti.
Wellness, una voce importante nel reparto dell’ospitalità
Le cifre che muove il turismo wellness sono degne di attenzione. A livello globale il turismo wellness rappresenta il 14% della spesa dell’ospitalità e raggiunge il ragguardevole valore di 494 miliardi di dollari. Inoltre le prospettive per il futuro di questo mercato crescono a una velocità superiore agli altri segmenti del turismo. (Ricerca Vivitalia/Legambiente)
Ma cosa significa esattamente “turismo wellness”. Con questo termine s’intende quel turismo prodotto da persone che viaggiano e scelgono delle mete precise con l’obiettivo di migliorare il proprio stato di salute psicofisica, ricercando esperienze uniche ed autentiche, praticando delle attività sportive o usufruendo di trattamenti dolci e non invasivi. L’obiettivo finale del turista wellness è incrementare il proprio livello di benessere e di prevenzione, innalzando in questo modo qualità di vita e salute. Questa modalità non va intesa riduttivamente come una tendenza di consumo ma come una cultura di vita. In altre parole il turista che sceglie questo stile di vita ha una visione del mondo che stabilisce consuetudini prioritarie precise: il benessere del corpo e dello spirito.
Turismo del benessere non significa solo salute
Chi sente parlare di turismo wellness tende ad associarlo solamente alla frequentazione di una struttura termale o a una beauty farm che eroga trattamenti rigenerativi o di bellezza. Il turismo wellness invece va ben oltre le strutture specializzate e si estende al territorio circostante, permettendo di valorizzarne gli aspetti paesaggistici, artistici ed enogastronomici. Secondo una ricerca dell’Osservatorio italiano del turismo del benessere il 43% degli italiani indica la natura come il luogo fondamentale del benessere ed associa questo termine con ‘tornare in forma’. Per il 73% degli italiani il turismo wellness è praticato entro i confini nazionali, solo il 27% si sposta all’estero.
Wellness, una necessità
Il turismo wellness risponde a una necessità delle società moderne, molto attente ai costi esorbitanti della salute pubblica nel budget nazionali di molte nazione europee. Sono anni ormai che la scarsa attenzione all’alimentazione sana ha generato un aumento dell’obesità nella popolazione al punto che varie nazioni europee hanno iniziato a prendere provvedimenti normativi per contenere e contrastare il fenomeno. L’obiettivo è passare dalle costose cure alla più conveniente prevenzione attraverso la diffusione della cultura di stili di vita sani. In un contesto di questo tipo il turismo wellness non può che crescere.
Turismo termale
In questo tipo di offerta non poteva mancare, naturalmente, il turismo termale. “In Italia le imprese termali sono 37.815, e offrono, complessivamente, 28mila posti letto, di cui, quasi il 50% localizzato nel Nord Italia, un business che occupa 60 mila addetti e produce un fatturato annuo di 1,5 miliardi euro. Il Veneto è la prima regione italiana con 85 aziende termali. Secondo i dati Istat, relativi alla capacità degli esercizi ricettivi, i comuni “termali” in Italia sono 170, con circa 3.700 strutture ricettive”.
Turismo caso della Wellness Valley
«Nel 2002 abbiamo lanciato la Wellness Valley – ha detto in un convegno dell’anno scorso Nerio Alessandri, fondatore di Technogym e profeta del passaggio dal fitness al wellness – con lo scopo di creare in Romagna il primo distretto del benessere al mondo con benefici sociali ed economici al tempo stesso: più salute per le persone e più investimenti per le imprese e il turismo. I dati confermano che siamo sulla strada giusta e la Wellness Valley è nei fatti: la Romagna vanta la popolazione più attiva d’Italia, il 10% in più rispetto alla media nazionale, 2.500 aziende e 9.000 impiegati attivi nell’economia del wellness. Imprese, pubbliche amministrazioni, università e scuola hanno dato vita a prodotti, politiche, programmi e progetti che mettono al centro la persona e la sua qualità di vita, secondo i principi del wellness».
A dare un’idea dell’importanza del settore wellness nell’economia e dell’interesse che l’Italia nutre verso il turismo wellness, è la creazione di un iter formativo di livello universitario focalizzato espressamente sulla qualità della vita. È stato appena attivato presso la sede universitaria di Rimini il primo corso di laurea internazionale in lingua inglese “Wellness culture: health, sport and tourism”.