Oggi conosceremo Luigi, che ci farà scoprire che a Taglio di Po’ (Rovigo), tra la meravigliosa natura e le architetture mozzafiato, è nascosto un piccolo pezzo di storia inglese! Pronti a scoprirlo assieme?
Ciao Luigi, vuoi presentarti?
Ciao, sono Luigi Girardello. Mi definisco una persona molto creativa e relazionale, sono portato a rapportarmi con gli altri ed amo farlo. Queste due caratteristiche, sommate assieme, fanno di me una persona estremamente passionale, a cui piace molto conoscere nuove persone e fare nuove esperienze. Mi sono diplomato in ragioneria ad Adria e successivamente laureato in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Padova.
Post laurea, ho frequentato vari corsi legati all’ambito turistico, compreso il corso dedicato al modello Artès ovviamente. Già in precedenza mi ero interessato al mondo del turismo, frequentando corsi riguardanti il booking e la gestione di pacchetti turistici. La mia passione per il turismo è scaturita dalla mia passione per i viaggi, per la conoscenza della storia e della geografia e anche dalla volontà di voler conoscere persone appartenenti a culture diverse dalla mia
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Com’è avvenuto il contatto con il progetto Artès?
Il contatto con il progetto Artès è avvenuto casualmente. Da quando ho iniziato ad avvicinarmi al mondo del turismo, per me è sempre stato importante proporre ai turisti cose nuove, esperienze uniche. Grazie all’ausilio di internet, e tramite le parole chiave “turismo” ed “esperienza”, è subito balzata alla mia attenzione il progetto Artès. Mi sono dunque messo in contatto con chi già ne faceva parte ed è stato amore a prima vista; Artès incarnava alla perfezione quello che volevo già da tempo fare e proporre.
Perchè hai deciso di diventare Operatore del Turismo Esperienziale?
Frequentando il corso svoltosi a Padova, ho avuto fin da subito la conferma che Artès mette in atto quello che avrei da sempre voluto fare, il turismo che sognavo già da tempo. Sono stato piacevolmente colpito dall’idea di gruppo e di comunità che ruota attorno al progetto Artès che non è solo business, ma è anche una condivisione di valori a cui credo molto. La mia scelta di diventare operatore è stata dunque immediata, senza ripensamento alcuno.
Di cosa parla il tuo palinsensto?
Il mio palinsesto si svolge nel comune di Taglio di Po in provincia di Rovigo, presso la tenuta Ca’ Zen. Non è una classica villa veneta che molti potrebbero aspettarsi, in passato era una tenuta di campagna immersa nel verde e nella natura. Inizialmente apparteneva al marchese Guiccioli ed è in seguito passata sotto la gestione della famiglia Avanzo. Oltre ad essere un’opera architettonica molto bella e interessante, Ca’ Zen ha la particolarità di aver dato soggiorno al celebre poeta Lord Byron nel 1800. Ho quindi voluto trarre spunto da questo avvenimento storico e ho creato una storia dove i turisti vengono convocati dalla marchesa, all’epoca signora di Ca’ Zen, che ha bisogno di loro come aiutanti della servitù per preparare la villa al meglio, in vista del soggiorno di Lord Byron.
I turisti quindi faranno la parte della servitù, e dovranno cimentarsi in varie prove: verranno a conoscenza delle tradizioni locali dell’epoca, e saranno anche immersi nella natura, imparando nozioni sulla fauna locale. Faremo infatti una “caccia fotografica”, dove io darò una lista con elencati alcuni animali e i turisti dovranno fotografare più specie possibili, fingendo di andare realmente a caccia di selvaggina, per imbandire uno sfarzoso banchetto per il famoso ospite. Ci sono altre due prove da superare prima dell’arrivo del Lord, una legata al mondo dell’ippica, dove impareremo a sellare e foraggiare i cavalli, l’altra invece, più artigianale, consiste nell’imparare a costruire un’ocarina. Con l’aiuto di un esperto locale, usando un’argilla chiamata nel dialetto della zona “pivaro”, i turisti si cimenteranno nella costruzione di questo piccolo strumento a fiato. Verrà quindi insegnato loro il metodo di costruzione e poi, con il supporto di un’ocarina già pronta, quest’ultima verrà dipinta e tenuta dai turisti come ricordo della giornata.
Qual’è il tuo sogno nel cassetto?
Il mio sogno sarebbe quello di continuare a lavorare con Artès, per ingrandire sempre di più il suo raggio di azione. Vorrei esportare, in un certo senso, il sito internet, con tutte le informazioni del caso, alla vita reale e individuare luoghi adatti in giro per l’Italia per far conoscere il progetto e formare nuovi operatori esperienziali tramite anche l’ausilio di fiere e congressi.
Intervista di Alice Mion