Turismo Esperienziale e Italian Spritz Masterclass

Il Turismo Esperienziale professionale e i beni relazionali

Turismo Esperienziale, evoluzione del turismo moderno

Il turismo non è più “cosa mi offri” ma “come mi fai sentire”: ora al centro c’è la persona. Non è un caso se oggi il fattore umano, fatto di persone con le loro usanze e abitudini, attrae sempre più turisti rispetto ai monumenti o alle bellezze naturali. Il 33% dei viaggiatori mondiali chiede di essere protagonista e non più solo spettatore. Abbiamo superato ormai da qualche anno la frontiera del turismo tradizionale arrivando all’affermazione del cosiddetto “Turismo Esperienziale” dove la parola “esperienza” è ormai diventata il paradigma per un nuovo modo di viaggiare. Un nuovo settore del turismo che ha fatto nascere startup in tutto il mondo, Italia inclusa, creando una nuova e importante fetta di mercato “esperienziale”.

In questo tipo di vacanze il turista impara qualcosa, allarga i propri orizzonti, torna a casa non soltanto con le foto, ma con il ricordo e le emozioni di un’esperienza ed un bagaglio culturale arricchito. Tours culturali, esperienze gastronomiche, attività naturalistiche o sportive, scoperta delle proprie radici, laboratori artigianali. Si viaggia per apprendere, immergersi in momenti di vita quotidiana e partecipare ad attività in un rapporto più intimo e intenso con le persone del posto.

Le “Esperienze” devono produrre “Beni Relazionali”

Stiamo assistendo ad una evoluzione del concetto di lusso che non e più basato su beni esclusivi e materiali ma è centrato sul benessere relazionale, quasi si stesse realizzando la profezia di Eric Fromm “Essere o avere”. La “relazione” diventa premium.  Il viaggio diventa una occasione di incontri e conoscenze, di condivisione di passioni. In questo senso Il valore aggiunto del turismo esperienziale è dato dalla creazione di un intenso elemento emozionale. È questo il generatore della memorabilità di quel frammento di vita vissuto a destinazione.

Questo tipo di prodotto turistico si basa dunque sulla produzione dei cosiddetti “beni relazionali” vissuti attorno ad una passione comune. Una realtà intangibile che fa stare bene perchè arriva a toccare le corde dell’anima. Occorre tuttavia tenere presente che l’esperienza è una percezione del tutto personale. Per questo è importante riuscire ad abbinare una data esperienza con quei turisti che sono interessati alla stessa passione. Un’esperienza turistica deve essere quindi ben progettata e ben gestita nella fase dell’erogazione. Se ben proposta al giusto target in fase di vendita, può persino arrivare alla trasformazione della persona, contribuendo ad arricchirne la personalità.

Attualmente sono molti gli operatori turistici che hanno visto in questa nuova nicchia di mercato un vantaggio competitivo e cercano di emergere puntando alla professionalità e all’innovazione. Dall’altra parte il web trabocca di proposte che vengono definite come “Turismo Esperienziale” anche se spesso si tratta delle solite e tradizionali attività che da srmpre vengono proposte in una certa destinazione.

Che cosa si intende per Turismo Esperienziale ?

La parola “esperienza”

La parola “esperienza” si presta per sua natura ad un uso che può essere ambiguo. Qualcuno potrebbe dire che ogni cosa che viviamo è una esperienza. Se seguissimo questo punto di vista, qualsiasi “esperienza” turistica diventerebbe allora un evento di “Turismo Esperienziale”. Sta di fatto che molti hanno cavalcato questa ambiguità. Per non perdere la possibilità di usare un termine ormai diventato di moda hanno semplicemente cambiato l’etichetta continuando a fare quello che facevano prima. La trasformazione è avvenuta quindi solo in termini di comunicazione e poco o nulla nella sostanza, si è modificata la confezione ma non il prodotto.

Una definizione della parola Esperienza. “Ogni singolo atto o avvenimento, occasionale o deliberatamente cercato, al quale si è partecipato e dal quale si è ricavata una conoscenza, una modificazione di comportamento, di sensibilità ecc.”

Si tratta quindi di un evento vissuto in prima persona che produce un effetto sui nostri sensi e lascia un segno nel nostro vissuto. Produce emozioni, ovvero un esito intangibile che non dimenticheremo.

Secondo questa linea Il turismo esperienziale propone allora una immersione nel Genius Loci di ogni territorio per dare vita ad un contatto profondo, autentico e genuino con i “Locals”. Uno slogan recita: “Turismo Esperienziale, dove i turisti mettono le mani in pasta seguendo le loro passioni, insieme ai Locals”.  In questa prospettiva il turismo esperienziale si rivela come processo di produzione dei cosiddetti “beni relazionali”. Genera una dimensione di reciprocità che crea valore ed emozione sia per chi fruisce che per chi eroga.

Non ci sono barriere all’ingresso

Al momento non ci sono barriere all’ingresso per evitare l’abuso di questa modalità di offerta. Si inseriscono nel mercato operatori senza un bagaglio professionale alle spalle, persone che si improvvisano solo perché esperte o appassionate di uno specifico tematismo. Gli stessi artigiani si prestano al mondo del turismo esperienziale senza alcuna preparazione di base.

A questo punto ci domandiamo come districarsi in questa selva. Come distinguere quei prodotti esperienziali costruiti in modo professionale e non confrontabili con l’improvvisazione degli abusivi o di quelli che hanno solo cambiato l’etichetta. Serve un processo di qualificazione e professionalizzazione per distinguere in modo autorevole  un’offerta esperienziale di qualità e di sostanza.

Turismo Esperienziale Professionale: relazione, emozione, memorabilità

Si tratta di prodotti di “alta gamma relazionale”.  Grazie alla professionalità acquisita dagli operatori turistici possono prefiggersi l’obiettivo di diventare “memorabili, unici e irripetibili” dal punto di vista del turista. Va da sé che, per realizzare un obiettivo così prezioso, non si può improvvisare. È necessaria una professionalità specifica che vada ad aggiungersi alle tradizionali competenze dei group leader. Competenze supportate da metodologie che aiutano a garantire la promessa emozionale. Che influiscono positivamente sulla valorizzazione del territorio prendendo spunto anche dai concetti di sostenibilità e responsabilità. Per garantire la necessaria professionalità in questo specifico settore è nata l’associazione professionale ASSOTES, Associazione Professionale degli Operatori per il Turismo Esperienziale. Accreditata nel 2016 dal Ministero per lo sviluppo Economico  secondo la legge 4/2013. 

Al cliente dobbiamo offrire:

 

  • Unicità: la sua esperienza può avvenire solo in quel luogo
  • Autenticità: le persone che incontrerà e le attività che sperimenterà sono legate alle tradizioni e al territorio
  • Intrattenimento: raccontare coinvolgendo e trasformando in gioco l’esperienza che si vive
  • Coinvolgimento: il cliente è protagonista, sperimenta e impara

 

Agli operatori che vogliono vendere turismo esperienziale dobbiamo assicurare:

Professionalità: ci vogliono attitudine, competenze specifiche, continua formazione e contatto con il territorio per offrire un prodotto di qualità

Un framework progettuale di riferimento: al fine di superare l’improvvisazione e garantire l’alta qualità del prodotto di Turismo Esperienziale. Il prodotto deve essere basato su una costruzione omogenea. Serve quindi un format distintivo, un telaio di riferimento per la progettazione, indipendentemente dalle tematiche e dal territorio dove il prodotto è realizzato

Originalità: il mercato richiede prodotti sempre nuovi e di forte identità con possibilità di personalizzazione

Lord Byron e il turismo esperienziale sul Delta del Po

Per raggiungere questi risultati serve comprendere le passioni e le tradizioni alla base della cultura turistica del territorio e degli operatori. Si deve fare leva sulle “passioni” dei viaggiatori, definire tematiche sulle quali realizzare offerte differenziate di turismo esperienziale, mirate a soddisfare i clienti e meravigliarli. Occorre essere creativi perchè l’obiettivo finale è progettare esperienze che stupiscano i clienti in maniera favorevole con situazioni fuori dall’ordinario e che incontrino i loro gusti specifici. Un cliente positivamente sorpreso dall’esperienza vissuta sarà il migliore testimonial con il passaparola. Si deve fare leva sulle “passioni” dei viaggiatori, definire tematiche sulle quali realizzare offerte differenziate di turismo esperienziale, mirate a soddisfare i clienti e meravigliarli. È necessario quindi un lavoro molto accurato di progettazione dell’esperienza turistica.

A cura di Rita Covello