Storytelling, parola magica. Che sia nella pubblicità, nel marketing o nel turismo siamo tutti soggiogati da questa parola diventata ormai un must per chi lavora nella comunicazione. Ma cosa significa storytelling? Come suggerisce la parola inglese vuol dire “raccontare storie”, “narrare”, una tecnica vecchia come il mondo, importata dalla letteratura e che recentemente è stata adottata come principale strumento di comunicazione nel marketing turistico. Lo storytelling è ciò che spinge una persona a visitare una destinazione che non conosce o a ritornarci.
Storytelling, per cosa?
Lo storytelling è uno strumento di comunicazione efficacissimo perché a tutti piace sentirsi raccontare una storia. Non è un caso se l’antropologa americana Mary Catherine Bateson abbia definito la specie umana come l’unica che “ragiona per metafore e impara dalle storie”. Raccontare una storia con lo storytelling fa passare meglio un messaggio. Come spiegare questa sua notevole carica seduttiva? La risposta è semplice: lo storytelling coinvolge, emoziona, in breve, fa sognare. È una leva potentissima nelle mani degli operatori, per chi vuole smarcarsi, facendo provare quelle emozioni in grado poi di favorire una determinata scelta. La destinazione è importante ma la narrazione che fai di quell’esperienza lo è di più.
Storytelling, una storia emozionante per raccontare il territorio
La comunicazione istituzionale è speso inadeguata per promuovere un territorio, perché spiega, fornisce informazioni, ma lo fa in modo impersonale e non coinvolgente. Lo storytelling invece parla direttamente alla persona, va a toccare le sue corde più sensibili, quelle delle emozioni, della fantasia e dei sogni. È il motivo per cui le marche automobilistiche spendono milioni nelle loro campagne promozionali. Comprare un’auto non significa solo acquistare un veicolo ma vivere un’emozione, sensazione inebriante così meravigliosamente descritta dai registi degli spot pubblicitari. Non importa se poi il fuoristrada servirà solo per accompagnare i figli a scuola o se il massimo dell’avventura sarà quella di ritrovarsi in coda sull’autostrada verso il mare, sotto un sole cocente. Analogamente acquistare un pacchetto turistico non è solo scegliere una destinazione, è anche sognare e provare nuove emozioni.
Nonostante il settore turistico continui a svolgere un ruolo trainante nell’economia italiana, spesso e per mille motivi non gli si dedica l’attenzione che merita. Eppure il comparto vale complessivamente 70,2 miliardi di euro, e la cifra sale a 172,8 miliardi di euro se si aggiunge l’indotto. Dal punto di vista occupazionale, sono circa 2,7 milioni i lavoratori nel settore. Come spiegare le grandi differenze esistenti tra i flussi turistici provenienti dall’estero nelle varie regioni italiane, con un Veneto da record che fa registrare 42.213.738 presenze (dati ENIT) mentre la Basilicata si ferma alle 228.961 presenze? (Dati 2015 ENIT). Si può dire per questo che la Basilicata sia meno bella del Veneto? Sarebbe sicuramente riduttivo oltre he ingiusto pensare che lo strabiliante risultato del Veneto sia dovuto alla presenza di una perla come Venezia, delle Dolomiti e dal suo litorale con spiagge apprezzatissime da austriaci e tedeschi. Eppure la Basilicata dal punto di vista di realtà paesaggistiche e bellezze non è dietro a nessuno. Basti immergersi nelle sue terre, in luoghi dove silenzio, colori, profumi e sapori portano lontano dal frastuono e dallo stress della vita moderna, regalando sensazioni uniche. Bellissima, e tuttavia ancora poco esplorata, è la zona dei Laghi di Monticchio, una delle aree più spettacolari della Basilicata. Il lago Grande e il lago Piccolo, sono due splendidi specchi d’acqua che occupano i due crateri, ormai spenti, del Monte Vulture e sono circondati da una fitta e lussureggiante vegetazione. Senza dimenticare, naturalmente, l’aspra bellezza di Matera, con i suoi Sassi, riconosciuti dall’Unesco patrimonio dell’umanità, Policoro l’antica Heraclea e Metaponto, e infine, la bellezza delle sue coste bagnate da due mari: il Tirreno e lo Ionio. Altro che Jesolo o Bibione. Eppure se confrontiamo i dati della Basilicata con quelli del Veneto in fatto di presenze il confronto è impietoso.

Che ci siano differenze strutturali che non possono essere confrontate è indubbio, ma che manchi anche uno storytelling all’altezza dell’unicità e della bellezza della Basilicata lo è altrettanto.
Un vecchio proverbio africano diceva: “Finché le gazzelle non sapranno raccontare le loro storie, i leoni saranno sempre i protagonisti delle storie di caccia.” Nel caso del turismo della Basilicata il detto africano rivela tutta la sua saggezza.
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