Se siete superstiziosi questo articolo probabilmente non fa per voi. Esiste una paese italiano il cui nome viene pronunciato con timore, anzi non viene pronunciato affatto, pena una “dose massiccia” di sfortuna.
Colobraro è piccolo comune in provincia di Matera e conta poco più di 1000 abitanti. Già il solo nome contiene una sfumatura alquanto sinistra, “Colubrarium” indica infatti un luogo che contiene e produce serpi, “colubri” appunto.
La maledizione che attanaglia questa cittadina, risalirebbe ad un aneddoto legato a un lampadario rottosi circa sessanta anni fa. Si narra che il podestà del paese, durante una riunione nel salone della Provincia di Matera, avesse guardato gli astanti esclamando: «Se non dico la verità, che possa cadere questo candelabro…». Come da copione, subito dopo un enorme lampadario pieno di aculei precipitò staccandosi dal soffitto, facendo secchi gli sventurati che stavano mettendo in dubbio l’onestà delle sue parole. Da quel momento la “malasorte” si impossessò del piccolo paese lucano, poco importano le mille versioni della stessa storia, i dettagli più o meno macabri che cambiano in base al narratore; “quel paese lì” porta jella e non va nominato. Mai.
Nel decennio successivo ad aggravare la situazione ci mise del suo pure una “masciara”, una strega. Che poi si trattasse di una vedova sempre vestita di nero che rivendicava poteri soprannaturali e la capacità di comunicare con l’aldilà, non ci è dato sapere.
Eppure i colobraresi non si sono persi d’animo, ma hanno deciso di trasformare questa triste nomea in un’occasione per far fruttare la jella; “Sogno di una notte… a Quel Paese” è il nome della manifestazione che si tiene ad agosto, che consta di un percorso antropologico, etnico, musicale ed enogastronomico per far conoscere le bellezze locali. “Se non puoi batterli fai come loro”, devono aver pensato i locali, omaggiando i visitatori con un amuleto scaccia malocchio con chicchi di riso (l’abbondanza) e grani di sale (l’anti jella), non si sa mai dopo tutto.
Il sindaco, Andrea Bernardo, ha voluto tentare il colpaccio rivolgendosi al SuperEnalotto. Inteneriti da cotanta sfortuna, quelli del SuperEnalotto hanno deciso di regalare al paese un maxisistema da 8.250 euro. Domenica 12 giugno 2016 ogni maggiorenne di Colobraro si è messo in coda per ricevere una quota del «sistemone», per citare l’altrettanto sfortunato Fantozzi. E come in ogni film che si rispetti, il lieto fine è arrivato anche per i locali, con una vincita esigua, ma provvidenziale.
Che la malasorte sia stata debellata definitivamente, non possiamo saperlo. Ciò che è certo è che per visitare “quel paese lì” sarà necessario indossare un amuleto, lasciarsi condurre alla scoperta delle sue vie e dei suoi segreti, guidati dai racconti magici e suggestivi che il territorio lucano può offrire.
Per maggiori informazioni dedicate all’evento consultate la pagina dedicata: http://bit.ly/2jqd3fI
Articolo di Alice Mion