di Giuliana Masutti
Il cibo è nutrimento, scoperta, piacere, convivialità.
Prodotti alimentari e cucina della tradizione sono però anche un vero e proprio patrimonio culturale che trae origine da passione, professionalità, ingegno e fantasia di agricoltori, artigiani e cuochi.
Aprire al turista questo mondo facendogli cogliere le tante sfumature che rendono unici e talvolta irripetibili i cibi dei diversi territori, può voler dire fargli vivere un’esperienza indimenticabile, una specie di “viaggio nel viaggio”.
La collaborazione fra imprese dell’agroalimentare e del turismo per l’offerta di un prodotto turistico esperienziale potrebbe quindi rappresentare una grande opportunità di crescita per ambedue i settori.
Anche di questo si è parlato nel seminario “Il turismo esperienziale come opportunità di sviluppo per il Friuli Venezia Giulia” del 23 giugno scorso, organizzato da Promoturismo FVG ed in cui è stato presentato il Progetto Artès agli operatori turistici regionali.
“Il Friuli è un piccolo compendio dell’universo, alpestre, piano e lagunoso in sessanta miglia a tramontana a mezzodì” scriveva Ippolito Nievo nelle Confessioni di un italiano.
La notevole diversità di territori sottolineata dallo scrittore si esprime nel settore vitivinicolo in una certificazione DOC (Denominazione di Origine Controllata) del FVG, otto DOC e tre DOCG (Denominazione di Origine Garantita) di aree regionali, due IGT (Indicazione Geografica Tipica) interregionali ed in campo agroalimentare con quattro DOP (Denominazione di Origine Protetta), due IGT (Indicazione Geografica Tradizionale), sette AQUA (Agricoltura Ambiente Qualità) e con nove Presidi Slow Food e ben centosessantatrè PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali).
Per questo l’Amministrazione Regionale ritiene il settore agroalimentare strategico non solo per l’economia e la vita sociale del territorio, ma anche per diversificare e qualificare l’offerta turistica attraverso l’Enogastronomia ed il Turismo Slow.
Le imprese dei diversi settori devono quindi integrarsi in un’ottica di filiera e fare rete, sviluppando tra loro relazioni e nuovi modelli di lavoro. Oggi le imprese possono lavorare più facilmente insieme grazie allo strumento giuridico della rete d’impresa, ampiamente promosso e sostenuto a livello nazionale e regionale.
Ma nel mondo rurale ed agroalimentare quali esperienze si possono proporre al turista?
Ecco alcuni esempi:
– di immersione nella vita rurale con partecipazione ad attività di coltivazione, allevamento e di trasformazione,
– di partecipazione ad eventi/feste organizzate in azienda,
– di preparazione pietanze con prodotti del territorio e di degustazione,
– di raccolta ed utilizzo erbe, fiori e frutti spontanei,
– di partecipazione a ricostruzioni storiche di momenti di vita rurale o di trasformazione di prodotti.
Le proposte possono essere veramente tante ed in questo comparto i territori del Friuli Venezia Giulia e di tutta Italia sono una grande miniera per appassionati ed operatori locali che intendono costruire nuove storie Artès.